“Oggi, naturalmente, abbiamo tutti capito che non è importante se la tua tradizione è antica di quarantamila anni o se è stata creata la settimana scorsa. Se hai stabilito il contatto giusto con la Dea o con il Dio nel subcosciente, e con altre Forze di questo genere, allora hai realizzato la cosa importante”.
Ed Fitch, Stregone Gardneriano
Molti immaginano la Dea come una donna bellissima, principio divino femminile venerata dall’inizio dei tempi; altri, invece, vedono in Lei una guerriera, pronta a difenderci e sostenerci nella luce della giustizia, oppure come una madre dolce e comprensiva, che ci consola e ci protegge quando ne abbiamo più bisogno. Sono innumerevoli i modi in cui ognuno di noi La vede, come comunichiamo con Lei e come La percepiamo, a volte così vicina da sentire il suo abbraccio e a volte così lontana da avere paura di essere rimasti soli, mentre la verità è che dipende tutto da noi. Non c’è un modo giusto o sbagliato di credere nella Dea. Lei è tutte queste cose e ha un rapporto speciale con ognuno di noi, perché Lei vive in noi.
♥ LA DEA MADRE NELL'ARCHEOLOGIA
Durante i miei studi archeologici sui culti religiosi delle civiltà, ho potuto conoscere la Dea sotto molteplici forme, seguirNe la nascita e il percorso nel corso dei secoli, oltre la Sua influenza nelle più svariate religioni.
Dopo l’ultima era glaciale, il cambiamento climatico divenne così favorevole da permettere l’insediamento dell’uomo, che ci ha lasciato raffigurazioni della Dea Madre rinvenute in tantissime zone della Terra. Il culto della Dea Madre durò per tutta la preistoria. Il passaggio dal periodo Boreale a quello Atlantico permise lo sviluppo dell’agricoltura, quindi, lo studio e la conoscenza di quei fenomeni naturali come l’osservazione delle stelle, le eclissi, piuttosto che i fulmini e i tuoni, che portarono alla costruzione di monumenti megalitici, le cui funzioni andavano da osservatori astronomici a celebrazioni rituali magici a, ancora, sacrifici propiziatori. Fu in quel periodo che nacquero i cerchi di pietre e gli allineamenti simili a lunghi corridoi, che i raggi del sole percorrevano in determinati periodi dell’anno, come simbolo di fecondazione della Madre Terra che fa rinascere il nuovo ciclo di rigenerazione. Proprio per questi grandi riti propiziatori, le statuette dedicate alla Dea svolgevano un ruolo fondamentale. Numerose, infatti, statuette di argilla raffiguranti la Dea Madre trovare in luoghi diversi e lontani tra loro.
La Dea Madre più antica della storia nasce in Anatolia, l’odierna Turchia, e secondo alcune leggende il Suo culto fonda le sue radici nell’area di Frigia. Uno dei reperti archeologici più importanti fu ritrovato a Çatal Hüyük: un’immagine della Dea in procinto di partorire e affiancata da due leopardi che risale a 8000 anni fa. Leopardi che nei secoli sono diventati leonesse, forse riconducibili alla leggenda di Atlanta e Ippomene.
Sempre in Anatolia, nei pressi della valle di Urfa, sembra che una civiltà sconosciuta eresse monumenti complessi in un’area abbondante di pioggia, dove il grano selvatico cresceva spontaneamente, senza bisogno di coltivazioni, e che aveva la forma di una Luna Crescente. Questa civiltà ha dimostrato di poter costruire monumenti prima dello sviluppo dell’agricoltura, provando che i culti religiosi sono apparsi prima della vita civilizzata e organizzata, fornendo teorie secondo le quali il culto della Dea Madre esisteva già nel paleolitico. Inoltre, i suoi reperti archeologici sembrano ricondurre non solo al culto della Dea ma anche al culto dello Sciamanesimo.
♥ LA DEA MADRE NELLA STORIA
Sin dai tempi antichi, la Dea è stata adorata in ogni forma.
Nel paleolitico era venerata come madre di tutte le cose esistenti e nel corso dei secoli è stata onorata con immagini e statuine che hanno inondato ogni parte della terra. Il suo aspetto nasce formoso, rappresentazione di colei che dona la vita, e collegata a tutto ciò che donava abbondanza e prosperità come pioggia, acqua e addirittura la terra stessa, madre di raccolti e cibo.Anche le donne erano onorate per la loro capacità di procreare e allattare, infatti i figli prendevano il loro nome, non quello del padre. Inoltre, venivano associate ai cicli della natura per via dei loro cicli mestruali, che seguivano la cadenza di 28 giorni come il calendario lunare.Con il passare del tempo, la Dea viene venerata in modi diversi e con nomi diversi a seconda delle civiltà esistenti. Brighid era la Dea celtica della guarigione, mentre Inanna era la Dea sumera del destino. Ogni popolo aveva fatto suo il nome della Dea, creando archetipi diversi, ma tutte le Dee sono un’unica Dea.Ancora oggi la Dea viene associata e personificata da cose materiali. La si può identificare nella Luna, nella Terra e anche in alcuni animali. Generalmente il suo aspetto è triplice: la fanciulla, la madre, l’anziana. Proprio come la Luna passa da essere crescente a essere piena e infine nera, per poi ricominciare a crescere e proseguire il ciclo infinito di rinascita. Ognuno di noi percepisce la Dea in modo differente e non ce n’è uno giusto o sbagliato. Lei è tutto quanto insieme, un volto unico che vive dentro di noi.
♥ Ci sono modi infiniti per vivere la Dea, dobbiamo solo capire il nostro.
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